Il tempo a disposizione è poco, le previsioni meteo non del tutto rassicuranti, l'amico Francesco che insiste per aggiungere al giro Zermatt, ci aspettano 1200 km. di strade alpine più altri 1000 di trasferimento in autostrada in quattro giorni sarà dura ma tentar non nuoce....
Sono le 11,00 di domenica 21 Luglio siamo già a Domodossola fuori dall'autostrada pronti per entrare in Svizzera. Pieno di benzina a euro 1,50 e già sul Passo del Sempione ci rendiamo conto della perfetta manutenzione delle strade Svizzere e dell'ordine che vi regna. Spuntino veloce e giù dal passo verso Brig e Visp, siamo elettrizzati al pensiero della visita a Zermatt e alla visione di quell'inconfondibile piramide che è il Cervino. Parcheggiamo le moto a Tasch e col trenino raggiungiamo Zermatt dove il transito è permesso solo ad auto elettriche. La delusione si legge sui nostri visi il Cervino è coperto da nuvole basse, scattiamo comunque qualche foto e soprattutto fotografo delle cartoline del posto dove il Cervino appare in tutto il suo splendore prima di raggiungere l'albergo per la notte a Visp.
Questa volta il lupo è stato superficiale e la Gs sprecona mai avrei pensato di controllare le pastiglie freno posteriori cosi presto, invece a 7.000 km. erano già al ferro. Affannosa ricerca di un concessionario, sostituzione delle pastiglie e mezza giornata buttata al vento. Non ci perdiamo d'animo, allora su da Ulrichen verso il Passo Nufenen, curve meravigliose, neve ai bordi della strada e panorami infiniti ne fanno oltre al più alto della Svizzera 2478 mt. anche uno dei più affascinanti. Altro inghippo la polizia cantonale blocca la discesa dal passo per un incidente, ancora fermi e perdita di tempo per più di un'ora. E' ora tempo di affrontare quello che i motociclisti Svizzeri chiamano Ottovolante, un percorso di curve e saliscendi fatto a forma di 8 che in cento km. racchiude sei tra i più importanti passi Svizzeri. La bellezza del San Gottardo, del Furka e del Grimsel lasciano il segno tanto che all'arrivo a Innertkirchen il volto di Francesco esprime sentimenti di stupore e gioia, menziona la larga strada che porta al S. Gottardo col lago sul passo, i panorami stupendi sulle Alpi Svizzere dal Furka col suo ghiacciaio, Gletsch che fa da spartiacque tra Furka e Grimsel. Io, dal canto mio, condivido appieno con un solo rammarico pensando al lento declino del ghiacciaio del Furka da dove nasce il Rodano, appena 20 anni fa si poteva quasi toccare dalla strada ora solo pietraie con il ghiaccio che è arretrato di oltre 300 metri. E' quasi sera, un temporale si profila all'orizzonte, decisione unanime notte in albergo a Brienz sull'omonimo lago.
La mattina successiva dobbiamo terminare l'ottovolante prima però non può mancare un veloce passaggio ad Interlaken e soprattutto a Grindelwald famosa per il suo comprensorio montano formato da tre mostri sacri delle montagne Svizzere: Eigher, Monch e Jungfrau. Ci limitiamo ad una visita veloce del paese con foto scattate alla famosa parete nord dell'Eigher alta ben 1800 mt. poi di nuovo sulla nostra strada verso il Susten Pass. Incrociamo una moltitudine variegata di motociclisti evidentemente in tanti conoscono questo famoso giro. Ci accoglie prima della sommità la stupenda cascata che sovrasta la galleria che percorriamo e a 2224 mt. il passo coi suoi infiniti ghiacciai a perdita d'occhio. Sosta rigenerante con caffè ad Andermatt prima di affrontare l'Oberalp Pass e il Passo del Lucomagno su strade dal fondo impeccabile perfette da percorrere in moto. Tocca ora al S. Bernardino, lunghissima la salita che ci conduce alla sommità e molto impegnativi gli ultimi km. dopo l'abitato del paese omonimo. Sulla cima risplende ancora il sole ma volgendo lo sguardo verso nord capiamo che ora sarà dura, si prospetta un forte temporale, indossiamo l'antipioggia e scendiamo verso Splugen. Come immaginato incappiamo in uno scroscio d'aqua violento che ci costringe a fermarci prima del paese, fortunatamente l'episodio è di breve durata tant'è che poco dopo sulla strada per il Passo dello Spluga il sole torna a sorridere. I tornanti che ci portano in cima somigliano a spire di un serpente geometricamente perfetti, foto di rito al passo e al paese di Montespluga poi giù verso la valle di S.Giacomo con la massima attenzione visto che ritengo questi tornanti tra i più difficili da percorrere in moto dell'intero arco alpino. Siamo a fine giornata Chiavenna ci accoglie per la notte.
C'è ancora del ritardo accumulato nei giorni precedenti da recuperare ma la bella giornata fa ben sperare. La val Bregaglia e i tornanti per il Passo Maloja percorsi di mattina presto sono una goduria, il fresco invitante e le moto che rispondono perfettamente alle nostre sollecitazioni ci portano in poco tempo alla sommità del passo e a St. Moritz coi suoi laghi. E' Francesco ora a condurre le danze sul Passo Bernina, è il suo preferito, necessaria una sosta per foto al ghiacciaio della Diavolezza e al trenino rosso del Bernina che nel frattempo ha fatto la sua comparsa. Il successivo Passo della Forcola ci permette di raggiungere Livigno dove sostiamo solo il tempo necessario per il pieno di benzina solo euro 1,16 al litro. La nostra meta è Bormio che raggiungiamo dal Passo D'Eira e da quello del Foscagno. Ci siamo c'è ora da affrontare sua maestà il Passo dello Stelvio, è sempre un batticuore per un motociclista percorrere il "passo dei passi" ogni curva ogni tornante racchiude ciò che un mototurista può desiderare fino alla cima dove la vista spazia su tutto l'arco alpino ed in particolare sul Monte Ortles e sul rifugio Tibet. Il ritardo è stato colmato ci aspettano ora i 48 tornanti in discesa del lato nord fino a Trafoi, Bolzano e casa. C'è tutto il tempo in autostrada per tirare le somme del viaggio, abbiamo portato a termine l'intero itinerario già lungo e complicato, reso ancora più duro da qualche inconveniente, torniamo alla vita di tutti i giorni veramente orgogliosi e soddisfatti per quanto abbiamo realizzato.