A sud di Siena, spaccata in due dalla Statale Cassia che corre lungo il fiume omonimo, si apre la Val D'orcia. Dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1999, è uno scrigno d'arte, di acque termali, di tratti desertici, di paesi medioevali perfettamente conservati, ma cosa più importante per noi motociclisti di strade dal fondo ottimo che percorrono le sue dolci colline.
Tralascio volutamente soste a Città della Pieve e a San Casciano dei Bagni per godermi appieno la strada fino a Celle a Rigo dove la musica cambia ancora in meglio. Le curve si susseguono tra i boschi che stanno iniziando a fiorire lasciando intravvedere la Rocca di Radicofani, famosa nel medioevo perchè abitata dal bandito Ghino di Tacco, che dai suoi 870 metri domina l'abitato. Ora si una sosta è doverosa per gettare uno sguardo sul paese e sulle strade sottostanti della Val D'orcia che mi aspettano.
Dopo aver raggiunto la Cassia imbocco la deviazione verso Bagni San Filippo località termale piccola ma molto suggestiva. E' rinomata per la presenza di depositi calcarei che formano bianche concrezioni di carbonato di calcio presenti soprattutto nel fosso bianco.
La più importante è sicuramente la balena bianca, l'enorme masso di calcare sia per le forme arrotondate che per il colore bianco somiglia molto da vicino alla celeberrima Moby Dick da cui oggi queste terme libere prendono il nome. Dalla sua sommità scorrono acque fumanti a 48° gradi di temperatura che formano deliziose cascate e pozze d'acqua dal colore bianco-azzurro, in netto contrasto col verde del bosco, dove sguazzano felici numerosi bagnanti.
La più importante è sicuramente la balena bianca, l'enorme masso di calcare sia per le forme arrotondate che per il colore bianco somiglia molto da vicino alla celeberrima Moby Dick da cui oggi queste terme libere prendono il nome. Dalla sua sommità scorrono acque fumanti a 48° gradi di temperatura che formano deliziose cascate e pozze d'acqua dal colore bianco-azzurro, in netto contrasto col verde del bosco, dove sguazzano felici numerosi bagnanti.
Dopo un lungo giro nel bosco al fianco del fosso, stupito e gratificato da questo scenario prolungo il più possibile le soste contemplando tanta bellezza. Consumo un meritato caffè nel bar del paese, e ripresa la moto risalgo la collina fino a Campiglia D'orcia dove dalla sua rocca, posta sul punto più alto del borgo, mi dedico ad immortalare insieme alla mia Adv. il panorama sulla valle sottostante
Fra una curva e l'altra raggiungo Bagno Vignoni famoso centro termale con una singolarità urbanistica unica in quanto le abitazioni e la chiesa di S. Giovanni Battista sono state costruite intorno alla vasca in cui sgorgano dal suolo vulcanico le acque termali della sorgente principale. Tale conformazione fa assumere alla vasca le funzioni che normalmente sono proprie della piazza principale in ogni paese. Dal bello alla contentezza il passo è breve, trovo ad aspettarmi Claudio e Simona amici motociclisti Fiorentini, saluti affettuosi, qualche foto insieme ed eccoci a tavola per uno spuntino al centro del paese a parlare in amicizia di moto e di future avventure...
Con Claudio decidiamo di fare un tratto di strada insieme, Montalcino famoso per i suoi vini mi porterebbe fuori itinerario allora scegliamo di salire verso S.Quirico D'orcia. Durante il nostro incedere ai lati della strada si susseguono panorami strani e particolari dove intere colline deserte denominati calanchi, tipiche formazioni argillose della valle, lasciano spazio a strade orlate da celebri cipressi che indicano la via delle masserie costituendo una delle caratteristiche della Val D'orcia, tra le tante spicca sicuramente quella verso la Cappella di Vitaleta uno dei punti più fotografati dell'intera area.
Siamo ai saluti, Claudio e Simona prendono la via per Firenze, io mi dirigo verso il lago Trasimeno apprestandomi soddisfatto al rientro pensando a quanta bellezza si nasconde dietro l'angolo di casa; basta avere una moto e un amico con la stessa passione al momento giusto, per saperla cogliere....
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