Ci sono giornate o parte di esse, in cui è un piacere condurre la moto alla riscoperta di borgate che conservando le loro tradizioni mantengono viva la memoria dei popoli permettendogli di non finire nell'oblio più profondo. Oggi con Gianfranco ci dedichiamo ad alcuni paesi di confine, ai più sconosciuti, ubicati sull'Appennino tra Umbria e Marche per ricordarne le loro peculiarità.
La strada per Gubbio e quella successiva delle Gole del Bottaccione, famosa per i suoi reperti fossili sulle pareti ci conducono a Scheggia e km. dopo km. contornati da un fitto bosco che sta assumendo i colori della primavera, alle gole di Isola Fossara. La strada è stata strappata alle rocce di calcare che fanno da sentinelle al nostro passaggio fino al paese dominato dalla mole del Monte Catria. Costruito sulla confluenza dei fiumi Cesano, Sentino ed Esino dai quali deriva il nome tratto da "luogo isolato fluviale" conta appena 110 abitanti che mantengono viva un'antica tradizione; la festa di Maggio.
Tale festa denominata "Nozze Verdi" è uno sposalizio tra alberi che consiste nello scegliere e tagliare due faggi chiamati "Maggio" e "Giunta". Dopo averli opportunamente ripuliti e lavorati ne viene aggiunto un'altro detto "Cima" e uniti tra loro vengono innalzati il 13 giugno in onore di Sant'Antonio. L'imponente macchina, alta oltre 20 metri, è oggetto di culto rimanendo eretta nella piazza del paese fino al 29 giugno festa di San Pietro.
Dopo opportuna sosta riprendiamo la via lungo il Sentino per poi salire verso Pascelupo ubicato a 529 metri di altezza, sulla linea di confine tra Umbria e Marche nel Parco del Monte Cucco. il suo fortilizio nel Medioevo è stato utilizzato dal comune di Gubbio a difesa dei suoi confini contro il vicino stato di Urbino. Pesantemente danneggiato dal terremoto del 1997 è stato opportunamente restaurato a beneficio dei soli 9 attuali abitanti. Chicca del posto è l'Eremo di San Girolamo arroccato sulla base di una roccia calcarea alle pendici del monte Cucco.
Capisco che stiamo ritornando verso luoghi industrializzati quando, lasciando le strette stradine di montagna, ci dirigiamo verso Sassoferrato importante centro dell'entroterra anconetano famoso per avere il centro storico diviso in due rioni quello basso chiamato Borgo e quello alto Castello. Visitiamo i due luoghi approfittando anche della presenza di abitanti del luogo per farci immortalare in qualche scatto davvero meritato grazie alla bellezza del posto.
Adesso è tempo di dedicarsi più approfonditamente al presente, cioè al mondo della moto, casualmente mi sono imbattuto su internet nel sito del Moto Club "Elica Picena" ai cui soci verrà impartita una benedizione al Monastero di Fonte Avellana, non sarebbe male incontrarli. Gianfranco è d'accordo, procediamo allora spediti verso Serra Sant'Abbondio, altro suggestivo borgo, imboccando poi la strada del Monte Catria verso il Monastero. Impossibile non sostare per guardarsi intorno, ed è proprio nel silenzio che regna sovrano che avvertiamo l'inconfondibile rumore dei tanti boxer che stanno sopraggiungendo, ci uniamo al gruppo e raggiungiamo l'Eremo accettando di buon grado l'invito di partecipare alla benedizione.