Esistono luoghi che nel periodo invernale sono frequentati da sciatori e non da motociclisti, uno di questi è sicuramente Campo Felice, un altopiano poco lontano da L'Aquila nel Parco Naturale Sirente-Velino a 1600 metri di quota. La mia risaputa passione per le strade di montagna da percorrere in moto in inverno spesso mi porta a confondermi con gli sciatori e, visto che la stagione fredda sta volgendo al termine, oggi non poteva mancare un saluto all'ultima neve...
L'itinerario è lungo; circa 450 kilometri, molte curve, poche soste. Coinvolgo la solita compagnia che di buon grado accetta le condizioni che la giornata richiede. Siamo già sulla via per Monteleone di Spoleto, con Gianfranco, Luca e Roberto ci alterniamo al comando del gruppo per variare l'andatura. La cosa ci piace, un cenno della mano e chi è dietro supera portandosi in testa in un alternarsi gioioso e divertente che in fretta ci conduce prima a Leonessa poi a Borbona e Montereale. Sugli edifici lungo le strade sono visibili le ferite inferte dal terremoto ma il peggio arriva a Campotosto, le acque del lago sono tenute al minimo livello per paura che le dighe non resistano ad eventuali nuove scosse, il paese è disastrato e quasi completamente disabitato. Ma oggi è giorno di gioia allora di corsa "da Serena" tipico ristorante e punto d'incontro per motociclisti sul lago per un abbraccio a Giuseppina e Serena proprietarie della struttura che fortunatamente non ha subito danni. Da qui si che riconosco il meraviglioso posto di sempre con il lago ancora ghiacciato nella sua parte orientale dove i pezzi di ghiaccio staccatisi sembrano danzare sull'acqua mossa dal vento.
Se bella e allettante è la strada del Passo delle Capanelle fino ad Arischia ben tenuta da sembrare una pista,
la contrapposizione è evidente con quella che sale a Lucoli e Casmaina che risulta abbastanza rovinata. Nella mia testa passa tutto in secondo piano al Passo della Crocetta dove la strada si apre nel mezzo della Piana di Campo Felice, sullo sfondo la muraglia innevata delle montagne del Parco Sirente Velino che superano abbondantemente i 2000 metri, tanta bellezaza in un attimo fa diventare tutto poesia.
Eccoci di fronte alle montagne dove sono costruiti gli impianti di risalita, scegliamo la funivia Brecciara e pagando 9 euro saliamo ai 1800 metri del rifugio "Chalet del bosco" sotto le pareti del monte Rotondo. Finalmente ci concediamo una pausa prolungata intorno ad un tavolo sotto ad uno splendido sole per uno spuntino e quattro chiacchiere in allegria e amicizia accompagnati dal respiro salubre dell'ultima neve.
Tornati sulla piana c'è il solito rito della foto, cosa sarebbe un giro straordinario in moto se non fosse documentato dalle immagini che ne tengono vivo il ricordo??? Cerchiamo l'inquadratura migliore approfittando anche dei passanti per farci immortalare tutti insieme con le nostre moto.
Ogni cosa anche la più bella ha un epilogo, non si sottrae alla regola la giornata odierna, rientriamo in direzione Torninparte valicando il Passo la Chiesola e costeggiando l'autostrada Roma-L'Aquila. Ecco però l'intuizione al momento giusto anzichè raggiungere la periferia aquilana e Antrodoco optiamo per altre curve risalendo la strada che porta al Passo La Forca con vista privilegiata sui massicci del Gran Sasso e del Sirente Velino entrando nel Lazio verso Fiamignano e la strada di grande comunicazione per Rieti. A questo punto, a completamento della giornata, da Terni non potevano mancare le tante curve della Valnerina prima del meritato rientro a casa.
Un gruppo affiatato, la moto come comune denominatore, gli stessi interessi, solo così una giornata speciale può diventare straordinaria e indimenticabile, perchè andare in moto è bello ma farlo in compagnia è meglio.....
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