E' stata questa del 2016, con sede a San Vigilio di Marebbe, la mia venticinquesima partecipazione al Dolomiti International. Il sublime paesaggio, le curve e tre meravigliose giornate di sole hanno contribuito a creare un'atmosfera unica per festeggiare le mie nozze d'argento con la manifestazione, al resto hanno pensato i soci e il Presidente del M.C. Spinea Luigino Faraon che con sapiente maestria hanno organizzato tragitti e iniziative uniche per il divertimento di noi partecipanti
Mi affiancano Giancarlo e Maurizio alla sua prima partecipazione curioso di scoprire il regno delle Dolomiti a cavallo di una moto. Le risposte a tutti gli interrogativi possono essere lette sul suo volto raggiante, come sui nostri, appena superati i primi passi dolomitici di Forcella Staulanza e Giau per esplodere poi a Misurina davanti al lago dove si specchiano le Tre Cime di Lavaredo. Ed è ancora meraviglia osservando le verdissime acque del lago Ghedina davanti alle Tofane prima di una bella tirata verso i Passi Falzarego e Valparola per giungere a San Vigilio sede della manifestazione.
E' sabato, è giorno di gara, mentre un gruppo di partecipanti si appresta alla partenza ogni 30 secondi sottoponendosi successivamente a controlli a tempo e prove di abilità lungo il percorso, noi come altri partecipanti non interessati alla competizione affronteremo lo stesso itinerario senza nessun vincolo con l'unico scopo del mototurismo e del divertimento. Il piacere arriva puntuale sulla strada per Anterselva costeggiando il suo meraviglioso lago e ancora di più sulla salita per Passo Staller, sei km. di strada strettissima a senso unico alternato in una fitta boscaglia di pini che lascia intravvedere dopo ogni tornante il lago incastonato nel verde delle foreste sotto le Vedrette del Ries. Siamo al passo e al confine con l'Austria, ci aspetta adesso un lungo trasferimento nelle amene vallate Austriache per arrivare ad Hermagor sulle rive del lago di Pressenger adibite a spiaggia dove consumiamo il pranzo. Maria Laggau con la sua splendida chiesa, Dobbiaco e il Passo Furcia sono testimoni del nostro rientro dopo la splendida giornata che termina con la cena in quota davanti ad un meraviglioso tramonto sul Sass de Putia.
La sveglia suona presto, bisogna caricare le moto per rientrare, certo un pò di tristezza serpeggia ma non dobbiamo e non possiamo dargli peso, ci aspettano ancora tre dei giganti delle Dolomiti. Inizialmente partenza in gruppo fino a Corvara in Badia e da qui su verso Passo Gardena, il gruppo si sgretola, incontriamo tanti motociclisti che solcano queste strade, una curva un tornante ed eccoci in cima dove maestoso appare il gruppo del Sella ed il Sassolungo. Non meno bella la strada verso Passo Sella con rituale sosta all'arrivo per immortalare il nostro passaggio. Il tempo che passa veloce non ci è amico, di buona lena affrontiamo i tornanti di Passo Pordoi e quelli successivi in discesa verso Arabba, il lago di Alleghe e Agordo dove l'organizzazione ha previsto il ristoro. Siamo all'epilogo? No c'è ancora una strada una delle poche che non conosco da percorrere, strettissima e difficile anche in moto quella di Passo San Boldo con gallerie che sovrastano ogni tornante costruite a sbalzo sulla parete scoscesa un vero capolavoro di ingegneria stradale.
A Tarzo sul lago di Revine salutiamo organizzatori e partecipanti imboccando la via del ritorno consapevoli che le strade delle Dolomiti sono la culla della moto e che almeno una volta all'anno vanno percorse e assaporate.