Vagare sul bianco intriso d'echi della Sibilla e del Guerrin Meschino col vento che fende l'aria e la taglia mentre un cielo azzurro ricama l'atmosfera nel paese con niente si può confrontare. Un raggio di sole scende d'un tratto dal cielo che s'apre improvviso su un suono di campana e di campanacci che si sposano nello splendido infinito dove il lupo furbacchione si distende sulla copiosa nevicata.... (poesia pastorale Castellucciana)
E ancora più su appassionatamente in piega sulle curve verso Forca di Presta dove la coltre bianca regna sovrana, dove la cima del Redentore e del Vettore sembrano toccarsi, dove viene spontaneo domandarsi se ciò che vedi è realtà o fantasia....
Mentre all'orizzonte compare qualche nuvola la mia giornata speciale di Pasquetta a Castelluccio sta volgendo al termine, la natura che si sta risvegliando con i primi bucaneve che spuntano su una parte della piana come sempre sta facendo il suo dovere, rendendo esclusivo e speciale questo luogo fuori dal tempo.
Sulla strada del ritorno, dentro al casco mi domando: "sapranno gli uomini ora, come ha fatto la natura, fare il proprio di dovere ricostruendo quel Paradiso che il sisma ha reso un mucchio di macerie"?
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E perchè nessuno dimentichi eccovi il Paradiso che stiamo perdendo.... Aiutateci a ricostruirlo (Video di Stefano Marsiliani)
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